Nel nome di Benedetta un sostegno a donne e bimbi vittime di violenza

GAZZETTA DEL SUD - di Cristina Cortese

"Il sorriso di Benedetta risplenderà sui volti delle mamme e di quei bambini che lei tanto amava e che adesso, nel suo nome, avranno la possibilità di conquistare nuovi spazi di normalità e di libertà". Sono le parole con cui Don Luigi Cannizzo procede all'inaugurazione del pulmino di nove posti donato alla Comunità di Accoglienza dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, che attualmente ospita 17 donne e 19 bambini, dalla Fondazione "Benedetta è la vita" con il contributo di Banca Carime attraverso l'emissione di social Bond Ubi comunità.

Tutto ciò nell'ambito del progetto "B come Bebè" che prevede anche una ricca fornitura di beni e servizi (alimenti e prodotti per la primissima infanzia, materiale scolastico, corsi di psicomotricità). Piccoli ad alto rischio di emarginazione sociale, spesso vittime di violenze ed abusi vissuti all'interno di contesti familiari molto difficili e donne vittime esse stesse di violenza di genere, sono i destinatari di questa felice combinazione di amore: tra la Fondazione che le sue anime in Carmela Cimino e Costantino Nieddu Del Rio, i genitori della sfortunata ragazzina stroncata da una forma  aggressiva di leucemia prima ancora di compiere sedici anni, e l'istituto di credito Carime.
"E' stata una scommessa tutta calabrese di cui siamo orgogliosi; in un momenti così difficile per le banche, nel rilanciamo il volto umano" hanno sostenuto il direttore generale Raffaele Avantaggiato ed il vice direttore Giuseppe Minervino. Ricca di contenuti la cerimonia  di consegna del mezzo che si è svolta sul corso presso la sede della banca. "Il pulmino servirà per il trasporto dei piccoli e delle loro mamme, in occasione di visite mediche pediatriche, nonchè per agevolare la frequenza delle attività scolastiche. Soprattutto , consente di riappropriarsi della mobilità come un diritto per accedere ai servizi del territorio, aprendosi alla vita sociale", ribadiscono soddisfatti Roberto Petrolino, direttore dellle comunità Accoglienza e Francesca Mallamaci, responsabile dei tre servizi che convergono nel plesso di Giovanni Paolo II che fa capo alla comunità di via Galileo Ferraris: Casa Accoglienza (gestanti  e madri nubili); Centro Suor Antonietta Castellini (donne in difficoltà con minori), Centro Antiviolenza ("Casa Angela Morabito"). Nel sorriso di Carmela e Costantino, il valore di una iniziativa che radica sul territorio lo straordinario esempio di vita di Benedetta, diventata speranza per molti. "E' un impegno importante della Fondazione che diventa sostegno concreto per la Cmunità dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria bova, una delle poche struttura presenti nella città dello Stretto che assicura aiuto ed alloggio a donne e minori in difficoltà, rendendo più agevole la quotidianità dei suoi ospiti".

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